Storia e descrizione
Nel complesso dei Musei Capitolini è conservata una particolare lastra circolare in pietra, tradizionalmente ritenuta portatrice delle impronte dei piedi di un angelo. Secondo la leggenda, nell’anno 590, durante una grave pestilenza, Papa Gregorio Magno ebbe una visione sull’Castel Sant’Angelo: un angelo apparve sul monumento annunciando la fine dell’epidemia.
La lastra venne in origine dalla vicina chiesa di Santa Maria in Aracoeli, dove era esposta come ex-voto e oggetto di devozione popolare.
La forma circolare della pietra e le due impressioni – interpretate come piedi angelici – hanno alimentato, attraverso i secoli, una narrazione simbolica e al tempo stesso suggestiva: un’impronta dal cielo che calca la terra in soccorso dei sofferenti.
Perché vale la visita
- La lastra rappresenta un curioso connubio fra leggendario e sacro, offrendo un’esperienza diversa rispetto alle grandi opere d’arte più conosciute.
- È un pezzo di memoria collettiva: l’idea che un angelo sia intervenuto per liberare Roma da una pestilenza costituisce un momento importante della tradizione religiosa e urbana.
- La visione dell’angelo sul Castel Sant’Angelo – e la conservazione delle «impronte» nei Musei Capitolini – mettono in relazione architettura, mito e devozione in una cornice museale di grande prestigio.
Consigli utili per la visita
- Al momento della visita, chiedi in biglietteria o alla guida interna del museo la “Sala delle Colombe” o la sezione lapidaria dove è esposta la lastra — non è sempre segnalata con grande evidenza.
- Il contesto è parte dell’esperienza: approfitta della visita ai Musei Capitolini per scoprire anche il complesso architettonico del Campidoglio e le collezioni archeologiche circostanti.
- Se sei interessato alle tradizioni popolari romane, considera la tappa come parte di un percorso che include anche il vicino Castel Sant’Angelo, per comprendere meglio il mito dell’intervento dell’angelo.
Per concludere
La lastra delle “impronte dell’Angelo” è un piccolo ma intenso frammento della Roma segreta: un simbolo che fonde storia, leggenda e fede. Vale la pena dedicarle una sosta, riflettendo sul potere delle immagini e dei racconti che plasmano lo spazio urbano.