Il Caffé Greco , situato al numero 81 di Via dei Condotti, è il Caffè più antico ed illustre di Roma. Secondo in Italia dopo il Caffè Florian di Venezia.
Oggi i proprietari sono i discendenti della signora Antonietta Gubinelli Grimaldi, il Caffè è di proprietà della famiglia dal 1873.
Il Locale conserva ancora il tipico aspetto ottocentesco ed è proprietario di innumerevoli ricordi di personaggi artisti e letterati che frequentarono il famoso “Omnibus”.
Tra gli spiriti che aleggiano nell’aere possiamo citare certamente tra i maggiori: D’Annunzio, Canova, Andersen, De Chirico, Goethe, Goldoni, Trilussa, Wagner, Stendhal, Liszt, Leopardi, Pascarella, Gogol, Heine, Schopenhauer e moltissimi altri.
Nei locali è possibile passeggiare tra autografi, pitture, disegni e fotografie.
Curiosities
In una saletta appositamente riservata, il mercoledì, si riunisce il "Gruppo dei Romanisti".
Tra le lettere che si possono vedere percorrendo i locali del Caffé spicca per interesse una lettera inizialmente anonima e poi attribuita a Ludovico Pecci, nipote di Papa Leone XIII in cui si narra l'assidua frequentazione da parte del pontefice in giovane età e la circostanza che gli fece conoscere e frequentare Franz Liszt. Parve non sufficiente agli "amici del Caffè" che riuscirono ad avere dalla famiglia Pecci una foto di Gioacchino tra i familiari con vestito da prelato. Lettera e foto sono fiancheggiate da foto e lettera di Franz Liszt. Col passare del tempo tutto cambia: il prelato Gioacchino divenne Papa Leone XIII mentre il grade Liszt si fece umile canonico della Cattedrale di Albano
Al numero 81, per l'appunto, in occasione del soggiorno a Roma di Giacomo Leopardi, il Comune face apporre una targa che recita:
GIACOMO LEOPARDI
POETA E FILOLOGO MASSIMO
DELL'ETA' NOSTRA IN ITALIA
DIMORATO IN QUESTA CASA
OLTRE DUE ANNI
LA FECE MONUMENTO ONORANDO
A NOI ED A' POSTERI
S.P.Q.R. - MDCCCLXXIX
Antonio Ranieri, amico del poeta, con il quale giunse da Firenze per quel soggiorno, fece subito notare l'errore segnalando che il soggiorno durò soltanto 5 mesi. Negli anni 30 fu effettuata la correzione. Con un binocolo è possibile notare l'abrasione nel marmo per la correzione.
Da sottolineare anche l'altro errore che era la dimora stessa, il poeta soggiornò al n°3 di Via delle Carrozze, presso i Coniugi Corradi e non al n°81 di via dei Condotti.